“L’aumento ormai quotidiano del costo del gasolio sta uccidendo il settore dell’autotrasporto e se non interverrà immediatamente il Governo è probabile un fermo della categoria già dai prossimi giorni”. A lanciare l’allarme è Massimo Angioli, presidente di CNA FITA, principale associazione di rappresentanza dell’autotrasporto nella provincia di Livorno, che intende portare all’attenzione delle Istituzioni, degli enti competenti in materia, della committenza operante nel porto di Livorno e delle loro associazioni di rappresentanza ed alle organizzazioni sindacali, le gravi difficoltà cui stanno andando incontro le imprese del settore a causa dell’aumento dei costi di servizio.
“Si tratta in particolare – continua Angioli – dei prezzi di carburanti (che salgono in modo spropositato ogni giorno) e additivi, ma vi incidono anche i costi dei pedaggi, delle manutenzioni, delle parti di ricambio, assicurazioni, acquisti, leasing e di tutte le componenti il costo del lavoro”.
“Il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, anche su nostra richiesta – aggiunge il coordinatore provinciale di CNA FITA Alessandro Longobardi – ha aggiornato il 22 febbraio u.s. i “Valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio delle imprese di autotrasporto”, certificando in sostanza tali notevoli aumenti, tabella comunque purtroppo già superata dall’aumento che i carburanti hanno avuto da gennaio ad oggi. Pur non avendo natura cogente, tali valori rappresentano i costi di esercizio in difformità dai quali vengono meno gli idonei livelli di sicurezza stradale e sociale: sono due fattori su cui l’intera economia portuale e locale non può transigere.
Le recenti disposizioni assunte dal Ministero a sostegno della categoria risultano evidentemente insufficienti”.
“CNA FITA – aggiunge Angioli – denuncia inoltre la presenza in porto a Livorno di soggetti abusivi e di imprese che viaggiando costantemente ed abbondantemente al di sotto dei richiamati costi di esercizio, devono giocoforza violare norme relative alla regolarità del personale, all’applicazione dei contratti nazionali di lavoro, alla sicurezza sul lavoro e dei mezzi. Vi è inoltre costante presenza sulle strade pubbliche poste al di fuori dei varchi portuali di mezzi operativi non abilitati a tale transito, impegnati in trasporti per cui è inoltre richiesta all’autista specifica patente.
Tutte queste presenze, oltre a rappresentare un pericolo a livello di sicurezza sul lavoro e stradale, costituiscono una grave turbativa della concorrenza. CNA FITA fa quindi appello agli organi deputati al controllo ed alle Forze dell’Ordine, affinché vengano effettuati sempre maggiori azioni di verifica e repressione degli illeciti”.
“Stanti questi presupposti e comunque nel rispetto del libero mercato e della concorrenza (leale) – conclude Longobardi – anche le aziende di autotrasporto del territorio per rimanere nella legalità e nella economicità della loro attività, si vedono obbligate intanto ad allineare le proprie tariffe all’aumento costante dei costi di esercizio, come già successo per molti settori operanti sul porto di Livorno. Inoltre, se la situazione del costo dei carburanti non vedrà a brevissimo un intervento da parte del Governo, il settore dell’autotrasporto sarà costretto a fermarsi già dai prossimi giorni”.
Hanno già aderito al documento inviato alle Istituzioni ed alla committenza le seguenti aziende operanti sul porto di Livorno, in particolare nel settore contenitori:
2Emme Trasporti
Autotrasporti Cusumano Giuseppe
Balint Autotrasporti
Cobra Logistic
Containers Fidenza
Cora Trasporti scarl
De.Ma. Trasporti srl
G.B. Trasporti srl
Gasperini CSC
Giovanni Reori
Gruppo S
Koleci Trasporti
Leghorn Company
Leghorn Trucks scarl
LO.GI. Transport srl
M&M Logistica e Trasporti
Martelli Transport
Monteleone Group
RAT
SAT srls
Settore Trasporti srl
SGAMM srl
Tanoroute srl
Tanuccio Reori
Tour Logistic srl