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Giardinieri costretti all’aumento delle tariffe dall’aumento dei costi. L’applicazione delle nuove disposizioni aumenterà il ricorso agli abusivi e gli abbandoni.

Sfalci e potature: giardinieri costretti all’aumento delle tariffe

Giardinieri costretti all’aumento delle tariffe dall’aumento dei costi

L’applicazione delle nuove disposizioni su sfalci e potature aumenterà il ricorso agli abusivi e gli abbandoni

“L’applicazione delle nuove disposizioni di legge che definiscono gli sfalci e le potature come rifiuti speciali se provenienti dal lavoro di aziende di giardinaggio e ne obbligano quindi lo smaltimento a pagamento sta generando preoccupazione nella categoria per l’aumento dei costi e della burocrazia, che dovrà per forza tradursi in un aumento delle tariffe verso i clienti”: è quanto sostiene Paolo Garzelli, coordinatore sindacale del settore per CNA.

“Ciò che prima veniva conferito dalle imprese nei centri di raccolta con semplicità essendo scarti di natura vegetale – continua Garzelli – adesso classificandolo come rifiuto speciale impone alle imprese una quantità di burocrazia assurda come ad esempio l’iscrizione all’albo dei trasportatori di rifiuti, i formulari e la gestione amministrativa dei conferimenti, nonché i costi diretti dello smaltimento tra cui il doversi recare presso le discariche. Questi costi dovranno per forza essere girati ai clienti che in grande maggioranza sono privati cittadini e condomini, traducendosi in una sorta di tassa sugli sfalci che è anche disincentivante al decoro degli spazi dei privati e quindi della città. L’applicazione di questa norma è arrivata poi a Livorno in modo ancor più repentino che in altri comuni e molte imprese di giardinaggio avevano fatto preventivi ai clienti per lavori da farsi ad inizio anno che non tenevano conto di questo aumento dei costi, preventivi che andranno rivisti al rialzo. Questo aumento dei costi aggiungerà anche un altro fenomeno: l’aumento del ricorso agli abusivi, verso cui i controlli sono praticamente nulli, che poi abbandonano gli sfalci in località più o meno isolate con conseguente aumento della concorrenza sleale verso quelle imprese che sono già oberate di costi e tasse. L’altra possibilità è che le imprese deleghino al cittadino lo smaltimento degli sfalci e delle potature da farsi o con la richiesta del ritiro a domicilio da parte dell’azienda dei servizi o con il trasporto in proprio presso le isole ecologiche. Come CNA – conclude Garzelli – chiediamo quindi alle amministrazioni comunali che intervengano presso Aamps e Rea affinché si abbia un rinvio di qualche mese nell’applicazione del nuovo regime ed una forte riduzione dei costi di smaltimento”.

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