Urgente la garanzia di un fondo per gestire i ristori per l’autotrasporto
CNA, pur comprendendo e condividendo le ragioni di sicurezza stradale che hanno da sempre motivato le passate ordinanze di parziale chiusura estiva al traffico pesante della SS1 all’altezza del Romito da Maroccone a Chioma e sulla SS206 da Collesalvetti al Malandrone, rimane sorpresa e contrariata dall’ordinanza del prefetto di Livorno Giancarlo Dionisi che ha esteso il periodo di interdizione a sei mesi e per le intere 24 ore, dal 15 aprile al 15 ottobre. L’ordinanza infatti giunge con un preavviso di appena sette giorni dall’entrata in vigore e senza che sia stata realizzata l’organizzazione di un sistema di ristori dei maggiori costi che dovranno sostenere le imprese locali di autotrasporto che per lavoro transitano quotidianamente su quelle tratte: oltre al costo del pedaggio infatti vengono imposti costi di maggior chilometraggio e maggiori tempi di guida, assolutamente non prevedibili in questa misura rispetto agli scorsi anni in cui la chiusura era per circa un mese e mezzo.
Soprattutto la chiusura così anticipata, totale e prolungata della SS206 Emilia anche nei giorni feriali e perfino nelle fasce notturne nei mesi non estivi lascia gli operatori interdetti.
CNA chiede che i comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano, la Camera di Commercio e la Provincia di Livorno diano urgentemente garanzie degli importi da stanziare da parte di ogni ente per creare un fondo con cui compensare i maggiori costi imposti alle imprese dell’autotrasporto e che insieme a SAT venga codificata la modalità per la determinazione informatica dei transiti effettuati dalle stesse dai caselli di Collesalvetti e Rosignano, così come discusso nella riunione tenutasi la settimana scorsa in prefettura.