Le parole di Ilaria Piancastelli, presidente regionale di CNA Balneari, che a Livorno ha tenuto una assemblea cui hanno partecipato oltre 50 titolari di stabilimenti balneari della costa, dalla Maremma alla Versilia.
“Non molleremo di un centimetro e andremo avanti per la tutela legale dei diritti degli imprenditori del settore balneare contro l’applicazione della Bolkestein al nostro settore ed i politici devono rispettare le promesse fatte in campagna elettorale”: non ci sono mezzi termini nelle parole di Ilaria Piancastelli, presidente regionale di CNA Balneari che a Livorno ha tenuto una assemblea cui hanno partecipato oltre 50 titolari di stabilimenti balneari della costa, dalla Maremma alla Versilia.
Secondo il coordinatore sindacale nazionale Cristiano Tomei “la risorsa costa disponibile per aprire il mercato a nuovi operatori non è scarsa e chiediamo quindi al Governo di fare una mappatura mentre nel Milleproroghe si chiede che venga inserita almeno una proroga delle aste per trattare con l’Europa”. “Siamo determinati ad andare fino in fondo anche nei tribunali – afferma l’avvocato Ettore Nesi che per CNA Balneari ha elaborato le strategia legale a livello nazionale – perché siamo convinti delle nostre ragioni che si basano sul diritto comunitario e su quello interno. Ci sono sentenze in settori simili che danno ragione alle nostre richieste. Il mercato si può aprire a nuove concessioni; occorre elevare il livello da quello dei comuni (alcuni dei quali possono essere saturi), al livello regionale o nazionale. Sino al 2009 l’impalcatura giuridica preesistente alla Bolkestein ha garantito a ciascun operatore la stabilità del rapporto con facoltà di trasmetterne la titolarità a figli ed eredi Per il diritto europeo – spiega Nesi – l’aspettativa legittima alla conservazione del rapporto assurge a diritto di proprietà e perciò tale aspettativa non può essere annichilita in difetto di una causa di pubblica utilità. Al contempo, sempre secondo il diritto europeo, va garantita la conservazione in capo a chi fa impresa di quanto costituisca il suo strumento di lavoro”. “Per i balneari – conclude Piancastelli – l’indennizzo non è la soluzione del problema e rischia inoltre di trasformarsi in una beffa con importi irrilevanti; la vera soluzione sarebbe superare una volta per tutte l’applicazione della Bolkestein al settore, tornando alla normativa antecedente. CNA Balneari andrà dritta per questa strada”.