Il 68,4% delle imprese paventa la sospensione dei cantieri, il 48,6% addirittura il rischio fallimento
Ieri l’incontro con Romano, poi Potenti e Berti. Aziende e cittadini in fibrillazione
“Le aziende locali dei settori edilizia, impianti e infissi sono in fibrillazione per le continue incertezze in tema di bonus edilizi ed energetici, e con esse i cittadini. Secondo una indagine CNA il 68,4% delle imprese paventa la sospensione dei cantieri oggi in essere e il 48,6% parla addirittura di rischio fallimento”. È ciò che una rappresentanza delle imprese del settore ha manifestato con apprensione al deputato PD Andrea Romano nell’ambito di un incontro svoltosi nel pomeriggio del 14 giugno nella sede CNA di via King, mentre sono già in agenda incontri con gli altri parlamentari della zona Potenti (Lega) e Berti (M5S).
“I rischi sono di varia natura – afferma Ilaria Niccolini, coordinatrice del settore Costruzioni e Impianti di CNA – e coinvolgono a vario titolo sia le aziende che i cittadini. A rischio è la sopravvivenza di quelle imprese che avendo fatto lo sconto in fattura per venire incontro al cliente e non avendo potuto cedere il credito per la stretta delle banche, adesso si trovano il cassetto fiscale pieno senza la possibilità di riscuotere i lavori fatti; ma ci sono anche i cittadini che hanno anticipato il costo dei lavori per cedere in prima persona il credito alle banche, finiti anch’essi vittime del blocco delle cessioni; poi ci sono privati e condomini che non sanno se e quando partiranno i lavori che avevano progettato; ci sono i continui rincari dei materiali e la lentezza dell’approvvigionamento; il tutto enormemente condizionato dall’assoluta mancanza di certezza sul rifinanziamento da parte del Governo del plafond che sta alla base della possibilità di convertire in denaro per aziende e cittadini dei crediti d’imposta”.
“L’onorevole Romano – afferma il direttore CNA Dario Talini – che ringraziamo per essersi reso immediatamente disponibile, ha ascoltato le necessità espresse dalle aziende e si è impegnato a riportarle nell’ambito della discussione interna alle forze di maggioranza, non nascondendo le resistenze che però ci sono nel Governo sulla questione bonus. Il PD è firmatario in questi giorni di un emendamento che affronta alcune soluzioni”.
“Le proposte che circolano in Parlamento per riattivare il mercato della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi – aggiunge Niccolini – non rappresentano la soluzione al problema di migliaia di imprese della filiera che hanno i cassetti fiscali pieni. Il tema centrale è consentire a oltre 60mila imprese artigiane in Italia, di cui 33mila a rischio fallimento, di poter cedere un ammontare di circa 2,6 miliardi di euro di crediti d’imposta per aver praticato lo sconto in fattura ai clienti. Pertanto allungare il periodo per beneficiare della deducibilità dei crediti e ampliare la platea dei potenziali acquirenti non garantirebbe la riattivazione del mercato. Occorrono soluzioni rapide ed efficaci per le imprese della filiera della riqualificazione edilizia. Pertanto l’ipotesi di conversione dei crediti acquisiti con titoli di Stato poliennali, per CNA, deve riguardare in primo luogo quelle imprese che hanno anticipato ai clienti un credito per conto dello Stato. Solo così si può evitare un grave rischio per migliaia di imprese artigiane”. All’incontro erano presenti il presidente regionale di CNA Impianti Danilo Marzini, il presidente di CNA Costruzioni Livorno Gianluca Botta e i rappresentanti delle imprese SEA Stefano Campatelli, NM Andrea Macchia, Aosta Costruzioni Armando Figliolino e Lumar Valeria Nocera.