Mercato in ascesa per la nautica, ma limitato dalle carenze di spazi
Il 2022 della nautica a Livorno si chiude con una nuova importante commessa legata al refitting di superyacht: è stato infatti dislocato sulla banchina del cantiere livornese Gestione Bacini spa il Karianna, un 54 metri di costruzione Benetti anno 2016 che sarà sottoposto a lavori di manutenzione ed ammodernamento. Il Karianna va ad affiancarsi all’Away S, un 50 metri di costruzione Codecasa (1991) già in lavorazione dai primi di novembre.
Entrambe le imbarcazioni sono state messe in secca grazie al bacino galleggiante di proprietà di Gestione Bacini.
“Quello della nautica e delle riparazioni navali a Livorno – afferma la coordinatrice di CNA Nautica Ilaria Niccolini – è un mercato in ascesa, seppur limitato dalla cronica carenza di spazi sia a terra che a banchina. Le operazioni per la gestione del trasbordo da mare a terra di questi due superyacht sono state molto complesse proprio per le difficoltà legate agli spazi e c’è voluta tutta l’esperienza e la capacità logistica ed ingegneristica del team per portarle a termine con successo. Le stesse problematiche, cui si aggiungono le altezze delle strutture coperte limitano le commesse in termini di nuove costruzioni”.
“Da tempo CNA sottolinea queste carenze alle istituzioni – aggiunge il coordinatore di CNA Livorno Alessandro Longobardi – senza purtroppo trovare soluzioni relative a nuove aree, soprattutto con sbocco a mare, fattore determinante per un vero sviluppo sia nelle costruzioni di nuovi scafi (per cui Gestione Bacini avrebbe già modo di acquisire nuove importanti commesse oltre i 50 metri), che nel mercato del refitting. Problemi sussistono anche nel settore delle riparazioni per navi del settore merci e passeggeri, per i limitati spazi temporali di disponibilità nell’uso a tale scopo del bacino galleggiante Mediterraneo e di mancanza di banchine cui ormeggiare navi per lavori a bordo di manutenzione o motoristica. Si tratta di lavorazioni che richiedono l’impiego di molte persone, con un potenziale incremento di manodopera specializzata di centinaia di unità. Nel porto di Livorno esiste purtroppo un problema di rapporto fra numero di lavoratori e superfici in concessione che è bassissimo, fattore che invece nel settore della nautica sarebbe inverso. Le interlocuzioni in merito con le istituzioni al momento non hanno dato i frutti sperati – conclude Longobardi – ma confidiamo che qualcosa si muova in positivo. All’orizzonte a breve/medio termine ci sono le gare per le concessioni delle aree attualmente destinate alle riparazioni navali che speriamo premino le aziende locali in grado di dare concretamente e realisticamente sviluppo al settore, mentre a lungo termine c’è l’avvento della Darsena Europa con la quale chiediamo che si possano ripensare le destinazioni in tal senso di alcune aree portuali per dare sbocchi alle enormi potenzialità in termini di investimenti, fatturati ed occupazione che la nautica e le riparazioni navali possono dare a Livorno”.