Scuola: servono più mezzi privati per ridare fiducia ai genitori sui bus
Tratte urbane disertate a ottobre per paura del contagio. Adesso capienza al 50%
“Occorre ridare ai genitori fiducia nel trasporto pubblico locale nelle ore di punta dell’entrata ed uscita da scuola, altrimenti succederà come all’inizio dell’anno scolastico, quando tutti accompagnavano i figli a scuola in macchina o scooter, per evitare l’assembramento sugli autobus”.
E’ quanto afferma il coordinatore di CNA Trasporti Alessandro Longobardi sulla questione del trasporto pubblico locale in chiave covid, sostenendolo anche nel corso della commissione consiliare di Livorno dedicata all’impatto sul TPL. “Solo aumentando le corse anche urbane tramite un maggior numero di bus privati, le famiglie torneranno a fidarsi del trasporto pubblico. I dati su cui si stanno facendo i conti per calcolare il numero dei mezzi in più necessari – continua Longobardi – sono falsati dallo scarso utilizzo che c’è stato dei bus urbani fra settembre e novembre a causa della paura del contagio quando tra l’altro la soglia di riempimento era assurdamente all’80%.
Se all’utenza passerà il messaggio che i bus sulle tratte urbane rimarranno quelli o come sembra verranno addirittura diminuiti, anche se adesso con una capienza fissata al 50%, in pochi torneranno a prenderli. Prendiamo ad esempio le corse della LAM blu a Livorno in orario scolastico che vanno da Miramare alla stazione, che senza il covid viaggiavano strapiene già da metà percorso: un pullman turistico ha una media di 50 posti, dimezzandoli diventano 25; davvero si pensa che, anche con la DAD al 50%, bastino 25 posti per portare a scuola tutti gli studenti delle scuole superiori servite da quelle corse? Parliamo di Enriques, Nautico, Vespucci, Cecioni e Galilei solo per citare gli istituti più vicini alle fermate. Chi manderà i figli alle fermate rischiando che rimangano a piedi?”.
“In questo modo – afferma il direttore di Cna Dario Talini – o si pensa di non controllare il rispetto della capienza al 50% o si vuole in realtà incentivare l’uso del mezzo privato (e la bicicletta l’inverno non sarà certo quello preferito). NCC auto e bus sono pronti a fare nuovamente la propria parte a servizio delle aziende di trasporto pubblico o direttamente dei comuni. Non ci è piaciuto l’obiettivo annunciato dall’assessore regionale ai trasporti di voler risparmiare sui mezzi privati, ci sembra che vada contro l’interesse sia dell’utenza che delle imprese: queste non vogliono arricchirsi ma semplicemente lavorare ad un giusto compenso per garantire sicurezza stradale, sicurezza sul lavoro, assicurazioni, sanificazioni, carburante, stipendi regolari e tutte le tasse da pagare nonostante il settore sia con le ruote ferme praticamente dalla fine della stagione turistica 2019”.