CNA chiede ai sindaci della provincia il “lockdown totale della socialità”
Va scongiurata la zona rossa: servono controlli con le forze dell’ordine sul rispetto delle ordinanze
Insufficiente chiudere solo alcuni punti di ritrovo ed in alcuni momenti. Limitare le uscite a lavoro ed acquisti
“Abbiamo chiesto a tutti i sindaci di tutta la provincia di Livorno di proclamare immediatamente l’istituzione del “lockdown totale della socialità” così da evitare tutti i giorni gli incoscienti assembramenti visti nell’ultimo weekend: questi comportamenti irresponsabili mettono ancora più a rischio la fragilissima economia delle piccole e medie imprese che, in caso di passaggio alla zona rossa totale non si rialzerebbero più”.
E’ quanto sollecitano all’unisono i presidenti di zona di CNA Stefano Trumpy (Livorno Collesalvetti), Danilo Marzini (Bassa Val di Cecina), Diego Nocenti (Val di Cornia) e Marcella Parrini (Isola d’Elba), guidati dal presidente provinciale Maurizio Serini che aggiunge: “Occorre scongiurare, o almeno allontanare il più possibile l’ipotesi di un lockdown generale e l’unico modo per farlo è limitare ulteriormente la socialità non connessa al lavoro. All’interno delle imprese non si sono verificati focolai, segno del rispetto delle norme. Chiudere solo alcuni punti di ritrovo, in alcuno giorni e per alcune ore non basta.
Purtroppo bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, gelaterie ecc. hanno già dovuto praticamente chiudere tutta la settimana e i centri commerciali sono chiusi nei weekend, occorre adesso che anche i cittadini siano obbligati a stare in casa se non per necessità, visto che gli appelli alla responsabilità non sono purtroppo serviti a niente a giudicare dalle scene che si vedono sui lungomare e nei luoghi di ritrovo. Ma questo non basta – continua Serini – chiediamo al Prefetto che tutti i giorni, tramite tutte le forze dell’ordine che è possibile mettere in campo, siano fatti controlli serrati contro gli assembramenti e sull’uso delle mascherine. Sono le uniche speranze che abbiamo per veder flettere la curva dei decessi e dei contagi ed evitare di far definitivamente collassare la struttura sanitaria, obiettivi primari ed essenziali, nonché di limitare il più possibile i danni al tessuto economico locale. Ed anche questo non basta – aggiunge Serini – perché i sindaci possono fare anche altro: possono ridurre tutte le imposte comunali alle imprese ed ai cittadini sulla base del calo del fatturato e dei redditi, perché non è equo che chi ha comunque fatturato o chi ha lo stipendio fisso, sia trattato come chi sta patendo economicamente; inoltre i comuni, in base al decreto semplificazioni possono innalzare a 150mila il tetto dei lavori da affidare in modo diretto ad imprese locali, così da dare loro ossigeno; è una possibilità che hanno già da sei mesi e per tutto il 2021 e che nessun comune della nostra provincia ha ancora sostanzialmente utilizzato”.