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Whistleblowing obbligo per aziende con 50 dipendenti

Whistleblowing – implementazione per imprese con più di 50 dipendenti

Obbligo di adeguamento anche per aziende con 50 dipendenti

Dal 17 dicembre 2023 saranno obbligatori, anche per le aziende con 50 dipendenti, gli adempimenti previsti dal decreto legislativo 10 marzo 2023, n. 24 (di seguito anche “Decreto”), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 15 marzo 2023, che ha recepito nell’ordinamento italiano la direttiva UE 2019/1937 riguardante “la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione” (cd. disciplina whistleblowing).

Che cos’è il Whistleblowing?

Il Whistleblowing è la pratica attraverso la quale i dipendenti, i collaboratori e chiunque operi all’interno di un’azienda, possono segnalare, in modo riservato e protetto, eventuali illeciti riscontrati e di cui sono venuti a conoscenza nel loro contesto lavorativo.

Quali sono i reati o le irregolarità che possono essere segnalati?

La normativa si applica alle violazioni delle disposizioni normative nazionali e dell’Unione Europea che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’ente privato. Il Whistleblowing può essere utilizzato per segnalare una vasta gamma di reati o irregolarità, tra cui ad esempio:

  • Violazioni del diritto nazionale;
  • Illeciti amministrativi, contabili, civili o penali;
  • Condotte illecite rilevanti ai sensi del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231;
  • Violazioni del diritto dell’UE;
  • Atti od omissioni che ledono gli interessi finanziari dell’Unione Europea;
  • Atti od omissioni riguardanti il mercato interno, che compromettono la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali.
  • Corruzione
  • Violazioni dei diritti umani
  • Corruttibilità attiva e passiva
  • Mala amministrazione o mala gestione
  • Uso improprio dei dati
Chi può segnalare?

Il Whistleblowing può essere effettuato da chiunque operi all’interno di un’azienda, indipendentemente dal proprio rapporto di lavoro (subordinato, autonomo, ecc.).
I segnalanti sono tutelati da una serie di norme che prevedono sanzioni per chi effettua ritorsioni nei loro confronti. In particolare, il licenziamento ritorsivo del segnalante è nullo.

Come si segnala?

Le aziende sono tenute a predisporre appositi canali di segnalazione, che devono essere riservati e protetti. I canali di segnalazione possono essere fisici (ad esempio, una cassetta di posta), informatici (ad esempio, un form online) o telefonici.

Obblighi delle aziende

Le aziende sono tenute a predisporre un sistema di Whistleblowing che rispetti i seguenti requisiti:

  • Deve essere riservato e protetto.
  • Deve essere accessibile a tutti i dipendenti, collaboratori e chiunque operi all’interno dell’azienda.
  • Deve garantire la riservatezza dell’identità del segnalante.
  • Deve prevedere un’adeguata procedura di gestione delle segnalazioni, che deve essere tempestiva ed efficace.

Per le aziende con almeno 50 dipendenti, il Decreto prevede l’obbligo di istituire un sistema di Whistleblowing interno, che deve essere reso noto a tutti i dipendenti.

Le aziende che non rispettano gli obblighi previsti dal Decreto sono soggette a sanzioni amministrative, che vanno da un minimo di € 10.000 ad un massimo di € 50.000

Il Whistleblowing è uno strumento importante per la tutela dell’integrità aziendale e per la promozione della trasparenza e della legalità. Le aziende che adottano un sistema efficace possono contribuire a prevenire e a contrastare gli illeciti, rafforzando la propria reputazione e la fiducia dei propri stakeholder.

Invitiamo quindi le nostre imprese associate ad adeguarsi a questo nuovo adempimento, in conformità con la normativa vigente.

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e richieste è possibile contattare i nostri uffici inviando una mail a chiedianoi@cnalivorno.it

 

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